“Non è tutto oro ciò che luccica”… ma in questo caso di oro ce n’è comunque tanto, come dimostra lo studio Ance Superbonus 110.
E non dobbiamo andare a Irian Jaya, in Nuova Guinea, dove c’è la più grande miniera d’oro al mondo, la miniera di Grasberg. In Italia, in tutte le regioni, ci sono tanti cantieri ricchi, quelli del Superbonus 110, che fanno guadagnare un po’ tutti (professionisti, imprese, gli stessi privati e lo Stato). Piccole miniere che non vogliamo sfruttare più di tanto.
Ecco perché l’Ance ha riempito il suo setaccio con tutti i dati raccolti in tanti mesi di Superbonus e con la maestria dei più grandi cercatori di pepite d’oro ha portato a casa numeri interessanti (anche per lo Stato).
Il recente studio Ance Superbonus 110 merita tanta attenzione, perché il saldo è nettamente positivo. Stiamo parlando di oro per l’edilizia e per la nostra economia.
Ma c’è chi dice che il Superbonus è solo una spesa da tagliare!
Per fortuna, c’è anche chi sottolinea proprio il fatto che il Superbonus è una misura tanto importante nel breve e nel lungo periodo, come Riccardo Fraccaro, membro della Camera dei Deputati:
L’ultimo studio di Ance riportato da Il Sole 24 Ore conferma ancora una volta ciò che ho sempre detto: il Superbonus non è solo una spesa per lo Stato, al contrario produce un importante ritorno economico sia nell’immediato che nel lungo termine. Abbiamo bisogno di rafforzare la nostra autonomia energetica e dobbiamo farlo nel più breve tempo possibile, abbiamo bisogno di rendere gli edifici sicuri e sostenibili, abbiamo bisogno di aiutare le famiglie abbassando i costi in bolletta, abbiamo urgenza di sostenere l’economia del nostro Paese. Abbiamo una misura che risponde a tutti questi bisogni e va ripulita dai deleteri interventi che l’hanno bloccata per troppi mesi
Questo significa che il Superbonus non è solo un costo! Il Superbonus è oro per l’economia e per l’ambiente. E in questo articolo, che ti consiglio di leggere fino alla fine (più giù trovi il pdf completo dello Studio Ance che puoi anche scaricare in formato pdf + un invito speciale per te che operi in edilizia), ho deciso di riportare quelli che sono dati davvero interessanti.
È vero, non è tutto oro ciò che luccica e il Superbonus ha tanti difetti, ma…
Concentriamoci sui numeri.
Fidati, non serve essere esperti in economia per comprendere che sono numeri positivi per lo Stato e non spese insostenibili come è stato detto a tutti negli ultimi mesi.
Nel dettaglio:
38,7 miliardi di detrazioni maturate fino al 30 giugno 2022, di cui 13,9 miliardi coperti dai finanziamenti europei (Pnrr) e 18,2 miliardi coperti dagli interventi su IVA, Irpef e nuovi contributi.
Ora, sottraendo le spese già coperte (32,1 miliardi) al totale delle detrazioni maturate, ecco che il costo Superbonus 110 per lo Stato è di soli 6,6 miliardi.
“Eh, ma è comunque tanto!”
Ok, ma dobbiamo parlare di costo effettivo e sfogliando il Paper Ance Superbonus 110, emergono altri dati davvero interessanti sulla maxi agevolazione per il recupero del patrimonio edilizio che non possono passare in secondo piano.
“A conti fatti”, secondo il modello empirico Ance Superbonus 110, il costo effettivo è di 530 milioni all’erario per ogni miliardo speso dallo Stato in detrazioni: questo perché l’intervento così ipotizzato produce maggiori entrate per 470 milioni.
In parole (e numeri) molto semplici, il 47% del Superbonus rientra all’Erario in nuove tasse, IVA e contributi.
Ecco quanto emerge dal Paper Ance Superbonus 110:
“l’obiettivo è determinare, in modo del tutto prudenziale, le maggiori entrate nel bilancio dello Stato che derivano dai redditi pagati agli operai di quei cantieri, dai prodotti utilizzati, dalle parcelle dei professionisti e dai redditi degli imprenditori. Altri studi, considerando anche gli effetti indiretti degli interventi e quelli da essi indotti (ad esempio derivanti dalla produzione dei materiali impiegati), arrivano a risultati molto più rilevanti e, certamente, più vicini al vero”.
Il Paper utilizza un modello empirico per calcolare i costi del Superbonus per lo Stato e per chiarire che non è solo una spesa inutile.
In pratica, lo studio Ance Superbonus 110 ruota attorno a un “intervento tipo” (progetto reale e standardizzato) per calcolare, per ogni fase della lavorazione, la ricchezza prodotta in termini di redditi e utili d’impresa, e per determinare la quota di consumi e investimenti dei soggetti coinvolti.
Proprio come i cercatori d’oro dell’antico west scavavano e lavavano letteralmente il terreno per trovare l’oro, così l’Ance ha scavato nei cantieri e ripulito il Superbonus 110 dallo sporco partendo da un progetto di riqualificazione energetica con interventi trainanti e trainati.
L’intervento tipo scelto dal centro studi dell’Ance per calcolare i costi del Superbonus 110 prevede lavori specifici per l’isolamento termico dell’involucro edilizio (cappotto termico, serramenti), ma anche impianti, con attenzione a tutte le spese professionali (e non solo).
Ecco le percentuali calcolate:
Per ciascuna delle attività del progetto è stata stimata la componente lavoro e la componente “prodotti”, con lo scopo di isolare gli effetti determinati dai salari pagati ai lavoratori e dalla remunerazione degli altri fattori della produzione.
Un ulteriore passaggio è stato stimare i comportamenti dei diversi percettori di reddito in modo da valutare i successivi impieghi, con gli effetti positivi per l’erario in termini di Iva, di imposte sui redditi e anche di contributi (Inps, Inail, casse edili).
Così, accanto ai numeri che abbiamo visto prima e accanto alla minore spesa per le famiglie relativa ai costi energetici (con aumento del valore degli immobili!), dallo studio Ance Superbonus 110 emerge anche la proiezione positiva fino al 2028.
Ecco il pdf Ance “Superbonus 110%: quanto cosa davvero allo Stato?” che puoi scaricare cliccando sul pulsante in basso”:
Insomma, un saldo positivo che non giustifica la bocciatura del Governo che considera il Superbonus una misura insostenibile.
E sulla base di questi dati, rispondo anche alla domanda “Quali sono le misure urgenti che mancano ancora per agevolare il Superbonus?”
Servono solo 2 misure: la prima è lo sblocco totale delle cessioni dei crediti, la seconda è la proroga del bonus (di almeno 5 anni!), senza modifiche o sterzate improvvise.
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