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Quando è obbligatoria l’attestazione Soa per il Superbonus?

20/12/2022
FV
Fabio Vidotto
Quando è obbligatoria l’attestazione Soa per il Superbonus _ DetrazioniFacili.it

Quando è obbligatoria l’attestazione Soa per gli interventi di Superbonus? 

Torniamo a parlare di attestazione Soa obbligatoria (in alcuni casi!) per le imprese impegnate nei grandi cantieri aperti agli incentivi fiscali per ristrutturazioni e riqualificazioni. 

E sì, è un argomento che ho già trattato qualche mese fa, precisamente a giugno 2022 (clicca qui). 

Ma voglio tornarci su. 

Perché?

Beh, ci siamo! Da gennaio 2023 parte la stretta delle Soa, una vera e propria “rivoluzione” nel settore dell’edilizia agevolata. 

E diventa quindi fondamentale rispondere in modo preciso alla domanda “Quando è obbligatoria l’attestazione Soa per il Superbonus?”, ma anche capire in che modo evitare problemi in cantieri importanti. 

Rispondo alla domanda, prima di passare alla soluzione sicura per gestire qualsiasi progetto Superbonus (e non solo!) con la sicurezza di ottenere il massimo dalle detrazioni fiscali senza correre rischi. 

Quando è obbligatoria l’attestazione Soa per il Superbonus?

Rivoluzione? 

Non è un termine fuori luogo. 

L’obbligo dell’attestazione Soa per le imprese impegnate in determinati lavori con il Superbonus è una vera e propria rivoluzione annunciata lo scorso maggio con l’articolo 10-bis del decreto legge n. 21/2022. 

Una rivoluzione che sta per iniziare: dal primo gennaio 2023 l’attestazione Soa, tipica dei contratti pubblici, diventa obbligatoria anche nei lavori privati che beneficiano degli incentivi fiscali. 

E la domanda sorge spontanea: quando è obbligatoria l’attestazione Soa nell’edilizia agevolata?

L’attestazione Soa diventa obbligatoria per le imprese impegnate in lavori “agevolati” di importo superiore ai 516.000 euro. 

Ma c’è anche un’altra domanda che sorge spontanea: era davvero necessaria questa rivoluzione? 

Non ti nascondo che anche io, da tecnico e da fondatore della prima Rete Nazionale di esperti in Superbonus e detrazioni fiscali me lo sono chiesto. 

E ad essere sincero, se da un lato vedo questo obbligo come un qualcosa di positivo per risolvere il problema dei tanti soggetti che si improvvisano costruttori per “intercettare le agevolazioni” (quindi, sono in parte d’accordo con lo Stato!), dall’altro lato ho paura per un ennesimo blocco del settore con tante imprese che saranno tagliate fuori. 

Ma proviamo a vedere solo il lato positivo: l’obiettivo è quello aumentare il livello di qualificazione delle imprese che effettuano grandi lavori per i quali si ottengono i Bonus. Questa è una cosa buona, dato che di furbetti ce ne sono fin troppi. 

E per farlo è stato scelto proprio l’attestato rilasciato da una Società organismo di attestazione (Soa, soggetto di diritto privato vigilato dall’Anac), che oggi serve nelle opere pubbliche di importo superiore ai 150mila euro.

Diciamo che va bene così, per il semplice fatto che un’impresa improvvisata, costituita da poco e proprio per “far cassa” con i nuovi incentivi, senza preoccuparsi troppo di regole e conseguenze, difficilmente otterrà tale attestazione.  

Infatti, per ottenere l’attestazione Soa l’impresa deve essere in regola con i versamenti contributivi e previdenziali, sarà sottoposta a specifiche analisi sulla sua capacità economica, prendendo in considerazione lavori eseguiti in passato, ma anche sottoposta ad analisi su attrezzature personali e tanto altro. 

Ma qualche dubbio sull’andamento del mercato dell’edilizia agevolata rimane.  

Che cosa succederà nel 2023? 

Il problema del periodo transitorio dell’Attestazione Soa per le imprese impegnate in cantieri aperti ai nuovi Bonus

Come sempre, incertezza!

Così com’era all’inizio dell’estate. 

Ma tanto noi a questa incertezza normativa che da sempre accompagna i nuovi Bonus ci siamo (quasi) abituati. Non è così? 

E per quanto riguarda l’attestazione Soa sono già state richieste delucidazioni ufficiali dall’Ance sul periodo transitorio e sulle modalità di applicazione delle regole sui contratti pubblici.

Sì, c’è un periodo transitorio. La legge indica 3 momenti diversi per la piena entrata in vigore dell’obbligo di attestazione Soa per le imprese: 

  • 21 maggio 2022 (articolo 10-bis del decreto legge n. 21/2022); 
  • primo gennaio 2023; 
  • primo luglio 2023. 

In pratica, dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori può essere affidata anche ad imprese che, al momento della sottoscrizione dei suddetti contratti, possano documentare al committente ovvero all’impresa subappaltante l’avvenuta sottoscrizione di un contratto per il rilascio della qualificazione SOA con una Società organismo di attestazione.

Poi, dal 1° luglio scatta per tutti il terzo step e senza attestazione Soa non ci sarà il riconoscimento delle detrazioni relative alle spese di ristrutturazione e riqualificazione energetica sostenute. 

Ma servono ulteriori chiarimenti, soprattutto sulle modalità di applicazione delle regole sulle Soa, sul sistema di queste attestazioni che ora abbraccia anche i Bonus Edilizi per lavori “privati” e che prevede classifiche di importo e un sistema di 52 categorie di opere. 

E servono chiarimenti anche sui 516.000 euro: a che cosa si riferiscono? 

Per l’Ance il riferimento è l’importo dei lavori «così come definito nel singolo contratto di affidamento» e «se l’importo delle lavorazioni che formano oggetto del singolo affidamento non supera tale soglia, le imprese esecutrici non dovranno essere qualificate».

Insomma, c’è incertezza. 

Ma tra i tanti dubbi c’è anche una certezza: il servizio di Assistenza Esclusiva DetrazioniFacili.it, che ti aiuta a trovare la soluzione giusta per tutti i cantieri, anche quelli più grandi e complicati. 

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