L’edilizia riparte.
Forse è meglio utilizzare un punto interrogativo: l’edilizia riparte?
Sono state definite le nuove regole per il funzionamento del meccanismo della cessione del credito 110 e per tutti gli altri Bonus, che presentano sempre più punti in comune con il Superbonus.
Poco più di 3 mesi e ben 4 interventi da parte del Governo.
Siamo passati da un’attività frenetica in tutta Italia, con cantieri in ogni dove che viaggiavano veloci, a un periodo di stop forzato. Da novembre, prima con il Decreto Antifrodi e poi con altri provvedimenti che hanno gettato nell’incertezza tutti gli addetti ai lavori e… ecco il blocco dei cantieri.
Le misure per il contrasto alle frodi erano davvero urgenti. E su questo non ci piove.
Ma tutti questi repentini cambi di programma non hanno fatto di certo bene al mercato delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni energetiche con gli incentivi.
Ciliegina sulla torta, il Decreto Sostegni ter che sembrava destinato a bloccare definitivamente il mercato del credito.
Per fortuna, qualcosa è cambiato.
Il Dl 13/2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
E forse l’edilizia può ripartire.
È tutto più complicato e limitato. Ma se fino a qualche settimana fa il blocco del mercato del credito era quasi sicuro, ora possiamo festeggiare. Senza esagerare.
In questo articolo ho deciso di riassumere le principali novità che riguardano la cessione del credito 110 e la cessione del credito per tutti gli altri Bonus Minori, senza dimenticare le nuove responsabilità dei tecnici.
Come funziona la cessione del credito 110 e come sfruttare questa misura anche per i Bonus Minori?
Dobbiamo dare uno sguardo al Dl 13/2022, “Misure urgenti per il contrasto alle frodi e per la sicurezza nei luoghi di lavoro in materia edilizia, nonché sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili.”
Un decreto che penalizza maggiormente i lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica agevolati da detrazioni minori. Infatti, il Superbonus è stato da sempre l’agevolazione più sicura, con asseverazioni e visti obbligatori fin da quando la grande macchina delle “ristrutturazioni a costo quasi zero” ha iniziato a macinare i primi chilometri lungo le strade della penisola italiana. Solo il 3% dei 4,4 miliardi di crediti inesistenti accertati dall’Agenzia delle Entrate riguarda il Superbonus per l’edilizia.
Ci tenevo a fare questa precisazione e difendere il Superbonus che è stato sempre visto come il male dell’edilizia. Non è così. E i numeri sono chiari!
Però, le nuove regole interessano anche la cessione del credito 110.
Non ci resta che analizzare insieme i 2 punti più interessanti del nuovo decreto:
Ovviamente, le stesse regole valgono anche per lo sconto in fattura: applicato lo sconto, sono concesse solo 3 cessioni del credito a favore di banche o altri soggetti vigilati.
Ma non cambia solo il credito.
Siamo tutti contenti per la ripartenza del mercato dei crediti grazie alle 2 ulteriori cessioni riconosciute. Solo nei confronti di banche e intermediari finanziari, ma va bene così.
L’articolo 28 del Decreto Sostegni ter non è più un problema.
Ma l’inasprimento delle pene per chi deve asseverare i lavori sembra essere un “tantino” esagerato. E forse qualche problemino potrebbe sorgere per le assicurazioni. Ecco a cosa mi riferisco:
il tecnico che riporta informazioni false o omette dati rilevanti sui requisiti tecnici del progetto o sull’effettiva realizzazione dell’intervento, oppure attesta falsamente la congruità delle spese, è punito con la reclusione da 2 a 5 anni e con la multa da 50.000 euro a 100.000 euro.
I tecnici che rilasciano attestazioni e asseverazioni sono obbligati a stipulare una polizza specifica di assicurazione di responsabilità civile con massimale pari agli importi dell’intervento oggetto delle attestazioni o asseverazioni (anche per i Bonus Minori!).
Ah, quasi dimenticavo.
Alle nuove regole previste per la cessione del credito 110 e per gli altri Bonus per l’edilizia, si aggiunge anche la variabile prezzi. Il nuovo documento del Mite cambia le regole per asseverare la congruità dei prezzi, con nuove voci che mandano in pensione quelle fino ad oggi utilizzate (i Prezzari Regionali e il Prezzario DEI continueranno a essere usati per gli interventi non indicati nel decreto).
Sono di certo fondamentali misure più restrittive, ma è assolutamente sbagliato dare solo la colpa ai tecnici, con possibile carcerazione e una sorta di flagellazione pubblica. Per intenderci, vanno bene i controlli, vanno bene le verifiche, che ci sono già e che devono essere fatte in maniera preventiva, ma basta cambiare continuamente le regole e basta puntare il dito solo contro i tecnici.
Non è facile!
Ma non è impossibile.
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