Cessione del credito 2023: cosa succederà con l’allentamento delle misure del Decreto Aiuti quater convertito in legge?
E sì, è stato previsto un allentamento delle misure! Ma basterà per far ripartire il mercato dei crediti e per dare un nuovo slancio alle misure alternative alla detrazione diretta previste per i Bonus Edilizia?
Difficile rispondere. Purtroppo, non ho la sfera di cristallo.
Ma con questo breve articolo posso aiutarti a comprendere il nuovo meccanismo della cessione del credito 2023 e fornirti la soluzione “a misura di cantiere” per ottenere il massimo dai Bonus per l’edilizia senza rischi e senza stress.
Quindi, concentriamoci sulle novità alla luce della nuova Legge di Bilancio e del Decreto Aiuti quater, convertito convertito in legge con modificazioni dalla L. 13 gennaio 2023, n. 6, e su come sfruttare la cessione del credito 2023 (e lo sconto in fattura!) con un servizio esclusivo.
Superbonus, Ecobonus, Sismabonus e Bonus Ristrutturazione: le modifiche alla disciplina delle cessioni dei crediti interessano tutti i principali Bonus del mondo dell’edilizia.
E dalla stretta sulle cessioni, per mettere i bastoni tra le ruote ai tanti furbetti dei Bonus che hanno fatto “carte false” per approfittare degli incentivi, come anticipato, si passa ad un allentamento delle misure.
La cessione del credito 2023 cambia ancora.
In breve, con il Decreto Aiuti quater il numero massimo di cessioni passa da 4 a 5, con l’ulteriore passaggio tra banche e “soggetti qualificati”. Si fa quindi un passo in avanti rispetto alla precedente disciplina che limitava la circolazione del credito che era stata prevista per tenerne meglio traccia per i controlli successivi (limitazioni che unite al nodo delle responsabilità tra cedente e cessionario avevano portato molti operatori finanziari a non acquistare più i crediti).
Ma come funziona la cessione del credito 2023 (nel dettaglio) e come muoversi per evitare di restare impantanati con la monetizzazione dei crediti maturati?
Concentriamoci prima sulle novità.
Vado dritto al punto.
Sia nel caso di cessione indiretta (impresa che effettua uno sconto immediato in fattura) che di cessione diretta (contribuente che matura il credito d’imposta), il nuovo meccanismo prevede:
E arrivati a questo punto, è importante sottolineare che l’opzione può essere esercitata in relazione a qualsiasi Stato di Avanzamento Lavori (Sal), che però non possono essere più di 2 per ogni intervento complessivo e che devono riferirsi, considerati singolarmente, almeno al 30% dello stesso intervento di ristrutturazione o riqualificazione energetica.
Per beneficiare della cessione del credito 2023 e dello sconto in fattura, il contribuente deve richiedere il visto di conformità per verificare che sia “tutto OK!”, cioè di avere tutti i requisiti per ottenere cessione in base a quanto stabilito dalla vigente normativa. Mentre i tecnici abilitati devono asseverare la congruità delle spese sostenute per portare a termine gli interventi.
Un altro aspetto da mettere in evidenza è questo: i crediti derivanti dall’esercizio delle opzioni non possono formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle Entrate.
Proprio per questo motivo, è stato prevista l’attribuzione di un Codice Identificativo Univoco da indicare nelle comunicazioni delle (eventuali) successive cessioni.
Cosa si rischia con la cessione del credito 2023?
Niente, se le “cose sono fatte bene”.
Quello che ho notato negli ultimi anni, è che tutti i soggetti coinvolti in ristrutturazioni e riqualificazioni con i nuovi Bonus, e mi riferisco a privati e “addetti ai lavori”, hanno paura.
Di cosa?
Di ritrovarsi in spiacevoli situazioni: cantieri e crediti bloccati.
Ma se le “cose sono fatte bene”, seguendo passo passo quanto richiesto dalla legge, e con il supporto di professionisti qualificati in grado di gestire ogni aspetto fiscale del progetto – nel prossimo paragrafo trovi una soluzione a misura delle tue esigenze! – non c’è da preoccuparsi.
In caso contrario…
…qualora sia accertata la mancata sussistenza, anche parziale, dei requisiti che danno diritto alla detrazione d’imposta, l’Agenzia delle entrate provvede al recupero dell’importo corrispondente alla detrazione non spettante nei confronti dei soggetti che hanno maturato la detrazione.
Il recupero dell’importo è effettuato nei confronti del beneficiario della detrazione, ma in presenza di concorso nella violazione con dolo o colpa grave, sono responsabili in solido anche il fornitore che ha applicato lo sconto e i vari cessionari.
Ora, passiamo al “pacchetto chiavi in mano per i Bonus Edilizia”.
Le “novità” che hanno a che fare con la cessione del credito sappiamo bene che, se non interpretate nel modo giusto, possono facilmente diventare problemi.
E poi, come dico sempre, se ad ogni “novità” in arrivo non si risponde con un approccio strategico e organizzato, trovarsi faccia a faccia con il Fisco non è ipotesi remota.
Ma la soluzione per sfruttare i nuovi bonus in totale sicurezza con la cessione del credito o lo sconto in fattura e senza avere brutte sorprese è proprio qui:
puoi avere dalla tua parte un team di tecnici esperti e consulenti qualificati, la possibilità di confrontarti con altri professionisti che parlano la tua stessa lingua e appoggiarti a importanti Partner di livello nazionale per ottenere il massimo dalle detrazioni fiscali per te e per i tuoi clienti.
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