Superbonus 110, a chi spetta?
O meglio, a chi spetta ancora la maxi detrazione al 110%?
Il 2023 è arrivato e non si fa altro che parlare delle modifiche al Superbonus per l’edilizia e, nello specifico, di un’aliquota che dal 110% scende al 90%.
Ed ecco che la domanda sorge spontanea: chi può ancora beneficiare della vecchia e più ghiotta aliquota e chi, invece, dovrà accontentarsi dell’aliquota minore?
In questo primo articolo del 2023, voglio rispondere proprio a questa domanda. E ovviamente, ne approfitto per fare il punto della situazione alla luce della nuova Legge di Bilancio e del Decreto Aiuti quater, e per mostrarti la soluzione sicura per ottenere il massimo da questa mutevole agevolazione.
E sì, perché mentre tanti continuano a navigare a vista, c’è chi porta a casa il risultato senza troppi problemi, anche in momento tanto delicato come questo – il mercato dei crediti non si è ancora sbloccato del tutto – con le regole che cambiano in continuazione.
Ma prima di passare alla soluzione sicura per gestire qualsiasi cantiere Superbonus (e non solo!), arrivando al risultato senza perdere pezzi per strada e senza commettere errori che potrebbero costare davvero caro, concentriamoci sulle nuove regole.
Il Superbonus è già cambiato.
Il DL Aiuti quater ha previsto una riduzione della detrazione al 90%.
Però, c’è la Legge di Bilancio (Legge 197 del 29 dicembre 2022, già in Gazzetta Ufficiale) che prevede in alcuni casi una detrazione sempre al 110% anche per il 2023.
Quindi, il Superbonus 110, a chi spetta?
Questa volta, è tutto “abbastanza” chiaro. Anche se negli ultimi anni ci siamo (quasi) abituati all’incertezza normativa, per quanto riguarda l’applicazione della “vecchia” aliquota di detrazione del Superbonus, per il 2023 non ci sono (tanti) dubbi.
Ai condomini con più di 4 unità abitative, sarà riconosciuta la detrazione al 110% per lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica solo in 3 casi:
Invece, per tutti gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari, l’aliquota del 110% è riconosciuta per il 2023 solo in 2 casi:
Non c’è scampo: si scende al 90%! Questo è l’effetto del DL Aiuti quater.
Inoltre, è importante sottolineare che il Superbonus al 90% fino al 31 dicembre 2023 per le unifamiliari è concesso “per gli interventi avviati a partire dal 1° gennaio 2023 su unità immobiliari dalle persone fisiche di cui al comma 9, lettera b) […] a condizione che il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare, che la stessa unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale e che il contribuente abbia un reddito di riferimento, determinato ai sensi del comma 8-bis.1, non superiore a 15.000 euro”.
E dopo aver visto a chi spetta il Superbonus al 110%, ancora per il 2023, voglio portare la tua attenzione sulle nuove regole previste per far ripartire il mercato dei crediti.
Rispondere alla domanda “Superbonus 110, a chi spetta?” è facile, come abbiamo potuto vedere. È solo una questione di date.
Ma rispondere alla domanda “il mercato del credito si sbloccherà definitivamente?” è davvero tanto difficile.
Ci siamo lasciati nel 2022 con questo articolo “La cessione del credito Bonus Edilizia funziona? Parliamone” (clicca sulla parte evidenziata per leggerlo) e iniziamo il nuovo anno con una parentesi sempre sulla cessione del credito. Perché il vero “problema” del Superbonus è proprio quel meccanismo della cessione del credito che si è inceppato per i continui cambi di rotta (e di regole) da parte del Governo.
Come funziona la nuova cessione del credito?
In breve, dal 2023 il numero totale di passaggi per la cessione del credito d’imposta maturato con i lavori Superbonus (e questo vale anche per gli altri “Bonus Minori”) sale a 5.
Da 4 si passa a 5!
La prima cessione è “libera”, e dopo di questa potranno essere fatte non più di 3 cessioni (prima erano solo 2) a favore delle banche o di altri intermediari finanziari. Resta l’opzione per le banche di cedere il credito ai clienti correntisti che, però, non potranno cedere il credito acquistato.
Basterà questa goccia di olio in più per sbloccare l’ingranaggio della cessione del credito?
Diciamo che più “movimenti” ci sono e meglio è. Ma la buona notizia per il mercato dei crediti è questa: le imprese impegnate in cantieri “agevolati” e che si trovano in crisi di liquidità – è stato questo il grande problema del 2022 – potranno beneficiare delle “garanzie SACE” sui finanziamenti richiesti alle banche.
E con le garanzie di una Spa controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, forse tante aziende in crisi di ossigeno riusciranno quest’anno a respirare con meno fatica.
Ora, passiamo alla soluzione sicura per il Superbonus e per tutti gli altri Bonus Edilizia di cui ti ho parlato all’inizio di questo breve articolo.
Non è solo una questione di “110% o 90%”.
E non è solo una questione di “passaggio in più” per la cessione del credito.
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Parliamoci chiaro, il Superbonus non è un gioco. E neanche gli altri “Bonus Minori” lo sono.
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