Il “Superbonus 2023” sarà tutto diverso?
A dire il vero, no.
Ma ci sono alcune modifiche da analizzare, introdotte dal Decreto Aiuti quater, approvato dal Cdm il 10 novembre.
Non si tratta di modifiche al Superbonus 2023 che interesseranno i “requisiti tecnici” di intervento (ecco perché non sarà “tutto diverso”), ma di una sforbiciata alla detrazione e di altri piccoli ritocchi, definiamoli così, sui termini e sulle modalità di accesso all’incentivo più ghiotto dell’edilizia agevolata.
Ed è proprio di questo che voglio parlarti.
Se sei un addetto ai lavori e vuoi ottenere il massimo per te e per i tuoi clienti o se sei un contribuente e vuoi sfruttare il Superbonus 2023 per fare o finire lavori di ristrutturazione e riqualificazione, questo contenuto fa proprio al caso tuo.
Come cambierà il Superbonus nel 2023?
Se te lo sei chiesto, continua pure a leggere.
Non so se sei un appassionato di calcio, ma sicuramente ricorderai (ne hanno parlato tutti i giornali!) il fallo commesso da Giorgio Chiellini nella finale degli Europei contro i padroni di casa.
A pochi secondi dalla fine, il difensore azzurro acchiappa per la maglia l’avversario inglese Saka in fuga. Una delle immagini più celebri della finale degli Europei. Chiellini trattiene l’avversario e ferma una ripartenza davvero pericolosa.
Cosa c’entra il “fallo tattico” commesso da Chiellini con il Superbonus 2023?
Perché il Governo ha commesso un fallo simile: con il Decreto Aiuti quater “trattiene” il Superbonus.
Però, mentre il difensore degli Azzurri ha fatto una scelta legata al bisogno fisiologico di respirare (per far respirare la squadra!) e per far scorrere il tempo sul cronometro quando mancavano pochi minuti alla fine dell’incontro, e l’Italia non poteva assolutamente rischiare di subire un gol, il Governo vuole introdurre nuove regole che sembrano frenare il Superbonus senza chissà quali vantaggi per la squadra Italia in cui giocano professionisti e contribuenti.
E sicuramente sarai d’accordo con me se dico che il Governo di interventi duri sul Superbonus per l’edilizia ne ha fatti davvero tanti. Alcuni tattici, come quelli per evitare le frodi (Ok, ci stanno!), altri “meno tattici” da evitare.
Ecco, il Decreto Aiuti quater è un intervento che per alcuni aspetti poteva essere evitato. Così come si presenta ora, non serve per “mantenere il risultato”, cioè per salvare il Superbonus. Non serve per salvare questa importante misura – così è stata definita a livello europeo! – ma solo a complicare le cose senza agevolare il mercato del credito.
Appunto, il mercato del credito, ancora non sbloccato del tutto e “poco presente” nel Decreto Aiuti quater: in questo ultimo decreto, che detta nuove regole per il Superbonus 2023 (che saranno confermate con la pubblicazione dello stesso decreto sulla Gazzetta Ufficiale), di tattico per salvare il mercato, al momento, c’è poco quanto niente.
E con l’occhio critico di un addetto ai lavori, un Ing. Termotecnico e Fondatore della Rete DetrazioniFacili.it, ti dico subito perché questo nuovo intervento del Governo, così come si presenta ora, non sembra poter smuovere le cose nel modo giusto e agevolare professionisti e contribuenti.
Analizziamo le novità rilevanti previste per il Superbonus 2023.
Nel dettaglio:
Anticipazione della rimodulazione al 90% per le spese sostenute nel 2023 per i condomini e introduzione della possibilità di accedere, anche per il prossimo anno, al beneficio da parte dei proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e si trovino sotto una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno innalzando in base al quoziente familiare).
Il superbonus si applica invece al 110% fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.
Per i condomini il 110% si applica per chi delibera in assemblea e presenta documenti (Cilas) entro il 25 novembre 2022, mentre diventa del 90% per coloro che non hanno deliberato in assemblea fino ad oggi, in considerazione del decreto aiuti quater.
Dal 110% si passa al 90%!
Eh sì, proprio così.
E questa “bella” notizia è accompagnata (come sempre) da incertezza normativa.
Tornando alle monofamiliari, si parla di innalzamento del limite reddituale in base al quoziente familiare e come specificato dal Premier Meloni «… abbiamo introdotto un principio sui redditi medio bassi che saranno calcolati non in base al tradizionale Isee ma in base alla composizione del nucleo familiare, in questa norma c’è un primo accenno di quoziente familiare».
“Sembrerebbe” un’ottima cosa per aiutare le famiglie con reddito basso, ma dalla nostra esperienza come Rete Nazionale DetrazioniFacili.it, con oltre 1000 pratiche Superbonus gestite in tutta Italia, possiamo tranquillamente affermare che “non è mai tutto gratis!”
In parole molto semplici, da parte della famiglia bisogna sempre mettere in conto un piccolo esborso, ad esempio per la monetizzazione del credito con cessione o sconto in fattura.
Un “aiuto” sì, ma… quanti dubbi!
Ovviamente, attendiamo importanti chiarimenti in merito.
Al momento, solo una cosa è certa: tutte queste modifiche (18 da quando il Superbonus è nato!) non aiutano minimamente nè gli addetti ai lavori, che continuamente si trovano a modificare il modus operandi per non avere problemi tecnici e fiscali dentro e fuori il cantiere, né i contribuenti che si vedono cambiare le carte in tavola dalla sera alla mattina (e aumenta la paura di trovarsi in spiacevoli situazioni fiscali con tutti questi cambiamenti di aliquota e di reddito).
Secondo la nostra esperienza, in qualità di esperti in Superbonus e detrazioni fiscali, questa manovra non sbloccherà di molto il numero di pratiche e progetti.
Perché?
Perché la spinosa questione della cessione del credito non è stata risolta, anche se il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha affermato: «Cercheremo di intervenire perché è un problema reale di molte imprese, rispetto allo stock esistente cercheremo e stiamo definendo una via di uscita rispetto alla situazione attuale.»
Il problema principale, mettendo da parte la percentuale, è che nel mercato manca liquidità.
Che cosa significa?
Le banche, che sono i principali acquirenti del credito, da ormai diversi mesi non acquistano più nuovi crediti derivanti da progetti di ristrutturazione e riqualificazione con il Superbonus (anche Poste Italiane ha deciso di annunciare da poco il blocco totale dell’acquisto dei crediti privati).
E qui mi ricollego a quanto detto prima: non serviva ora un intervento così, ma un intervento tattico, duro ed efficace come quello di Chiellini nella finale degli ultimi Europei di calcio vinti dall’Italia per portare a casa il risultato.
“Il risultato”, nel nostro caso, è un mercato del credito funzionante al massimo.
Il Governo dovrebbe lavorare prima sullo sblocco dei crediti per il Superbonus 2023: ci sono circa 6 miliardi di euro bloccati nei cassetti fiscali! E questo significa migliaia di imprese ferme e in difficoltà, ad esempio quelle che hanno fatto i lavori con lo sconto in fattura, ma anche privati che hanno deciso di ristrutturare “anticipando dei costi” e che si sono visti poi chiudere la porta in faccia dalle banche (sia chiaro, la colpa non è delle banche ma di una normativa che dal primo momento non è mai stata chiara – e le continue modifiche l’hanno resa ancor più complicata).
Ci saranno altre modifiche sostanziali?
Non “dovrebbero” esserci altre novità per il Superbonus 2023.
Quindi, cosa fare?
Passiamo alla soluzione per sfruttare il Superbonus 2023 senza correre rischi (anche se dai piani alti dovessero arrivare altre sorprese).
Voglio lasciarti con consigli e soluzioni per affrontare il nuovo Superbonus 2023 nel modo giusto, ottenendo la detrazione che ti spetta senza brutte sorprese durante e dopo i lavori.
Se sei un privato interessato a questa agevolazione che ti consente di ristrutturare e riqualificare casa “a costo quasi zero” e non vuoi avere problemi tecnici e fiscali, ecco cosa fare:
Insomma, bisogna fare bene i conti e non affidarsi a chi da poco, proprio per sfruttare i nuovi Bonus per l’edilizia, è diventato come per magia esperto in detrazioni fiscali.
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P.S. A proposito di banche che (non) accettano la cessione del credito: in DetrazioniFacili.it, come Rete che opera su tutto il territorio nazionale e con importanti Partner (siamo anche Business Partner 24Ore), siamo organizzati per gestire progetti Superbonus anche in situazioni difficili, proprio come ora che il mercato sembra essere bloccato.
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